CANTO, CONTO, PASSO E CHIUDO

LASCIO ANCORA TRACCE DI ME. QUI. DOVE NESSUNO Può FAR NULLA. DOVE NESSUNO ARRIVA. DOVE NESSUNO Può FERMARMI.  NON Elencherò LE ANGHERIE QUOTIDIANE, ORARIE, COSTANTI A CUI  NON MI ABITUO.  NON PARLERò DELLA MIA VOGLIA DI ANDARMENE.  DI ANDARMENE VIA. NON ALLONTANARMI, NO. CHE SENSO AVREBBE? NESSUNO. CIò CHE HO QUI, CON ME, CHE MI ACCOMPAGNA NON MI LASCIA SPAZIO, NON MI DA TREGUA, NON MI RENDE LIBERA. NON Più. VEDO LA Libertà IN QUALCOSA DI DEFINITIVO, QUALCOSA CHE NON HA RITORNO, CHE PORTA NOMI OSCURI, SEMPRE DIVERSI, SEMPRE SPAVENTOSI SE TEMI LA DIREZIONE IN CUI PORTANO. IO INVECE GUARDO A QUELLA CHE PER ME è UNA META. ME NE FOTTO DI TUTTO IL RESTO Perché NON HO Più NULLA A CUI AMBIRE.

 

L’ETà è PORTATRICE DI SAGGEZZA, MA ANCHE DI CONSAPEVOLEZZA. LA VITA FIN QUI L’HO VISSUTA. HO FATTO TESORO DI CIò CHE HO RICEVUTO, HO DATO CIò CHE ERA MIO CON PIACERE, CON GIOIA, CON RICONOSCENZA PERCHè NON M’IMPORTA DI RESTARE SENZA, SE RENDO FELICE QUALCUNO. NON MI ASPETTO NULLA DA NESSUNO. E NULLA INFATTI MI ARRIVA. LE ASPETTATIVE NON ASPETTATE NON SOLO NON CI SONO MA NON LE VUOI, LE RIFIUTI. MA RIFIUTO CHE COSA? IO SONO NIENTE. IO SONO  TRISTE. E COME TUTTE LE PERSONE TRISTI CANTO. CANTO E CONTO I GIORNI CHE MI SEPARANO DAL GIORNO IN CUI SPEZZERò FINALMENTE QUESTA CORDA.

 

IO SONO L’ANELLO DEBOLE DI UNA CATENA ALIMENTARE INGORDA E FAMELICA.

CHI AMO AMERò PER SEMPRE COMUNQUE. OVUNQUE. CHI HO PERDUTO FORSE LO Ritroverò O FORSE NO MA NON POSSO SAPERLO, QUESTA INCOGNITA RENDE Più ALLETTANTE L’IDEA DELLA PARTENZA.

NON MI TIRERAI Più I CAPELLI. LO SAI QUESTO? NON TI LAMENTERAI Più CHE MI ADDORMENTO SUL DIVANO PER DAR FINE AD UN’ALTRO GIORNO. NON MI PRENDERAI A GIORNALATE COME FAI CON IL GATTO Perché TU, MIO CARO, SEI UN PAZZO , UN PAZZO VERO, DI QUELLI DA TENERE SOTTO SEDATIVO SEMPRE. ECCO. QUEL GIORNALE CHE USI PUOI BUTTARLO. LE MANI PUOI TENERLE SULLA TASTIERA. LE PAROLE LE DIMENTICHERAI. NON CI SARò IO A DAR VITA ALLA TUA VITA. IO BEN PRESTO ME NE USCIRò CANTANDO DOPO AVER CHIUSO IL MIO CONTO.

SAI CHE NON M’IMPORTA DELLA VITA. NON M’IMPORTA Più.

IL RESTO è STORIA. NOIA. GIOIA. ACCIDENTI A TE CALIFANO CHE HAI DISTORTO UN CONCETTO COSì COREOGRAFICAMENTE LETTERARIO.

VADO A FARMI LA DOCCIA VA. CHE QUI LE ORE PASSANO E IL LAVORO MI ASPETTA.

 

PERDERE O LASCIARE

QUALE MODO MIGLIORE DI VEDERSI COME SEI SE NON PASSANDO DAVANTI AD UNO SPECCHIO LA MATTINA PRESTO?  SEI APPENA ALZATA, HAI DORMITO CIRCA 4 ORE,  I CAPELLI, LUNGHISSIMI ORAMAI, SEMBRANO QUELLE TENDE DI PLASTICA A STRISCE COLORATE DEI BAR ANNI ’70, DIRE CHE T’INCORNICIANO IL VISO E’ PURA FOLLIA. NO. CDEVI SPOSTARLI CON LA MANO PER VEDERE QUALCOSA ATTRAVERSO LE LIANE CHE HAI IN TESTA. IL VISO SEMBRA GONFIO. FORSE E’ GONFIO. GLI OCCHI FESSURE SEMI APERTE,  TI ACCORGI CHE L’ETA’ C’E’. LA TUA INTENDO. QUELLA NON ANAGRAFICA MA QUELLA CHE HAI LA CONSAPEVOLEZZA DI AVER VISSUTO. IL DOPPIO. QUA NON SI PARLA DI RUGHETTE, DI CICCETTA, DI PELLE PENDULA DOVE UN TEMPO ERA TIRATA. E’ PROPRIO LA DISTORSIONE CHE HAI DI TE STESSA CHE TI FA SOBBALZARE, ALLO  SEI SOLO  DESIDEROSA DI PREPARARTI QUEL CAFFE’ SALVAVITA, BERE IL TUO BEL BICCHIERONE D’ACQUA CHE DICONO FACCIA BENE, A CHI ? FORSE A CHI GIA’ STA BENE. DEVI ANCHE CONVINCERE IL GATTO CHE NON E’ CHE SE MIAGOLA LA GRATA CHE RICOPRE IL FORO CHE DOVREBBE FAR FUORISCIRE EVENTUALI GAS TOSSICI SI STACCA DAL MURO, GLI APRI LA PORTA DEL BALCONE , FUORI SARANNO TIPO 6 GRADI E TU SEI IN SOTTOVESTE ESTIVA, COME LA MONICA VITTI DEI FILM, SOLO CHE NON SEI LEI E NON E’ UN FILM, FA FREDDO GATTO, E TU HAI UN FOLTO PELO CHE HO ANCH’IO, D’ACCORDO, MA NON E’ AFFATTO FOLTO ED E’ PURE ANTIESTETICO. QUINDI RICHIUDI LA PORTA E LO LASCI FUORI, QUANDO SI STANCHERA’ NON HA CHE DA SPINGERE E POTRA’ RIENTRARE, LASCIANDO USCIRE QUEL POCO DI CALORE CHE QUESTA CASA HA ACCUMULATO DURANTE LA NOTTE. CREDEVI DI ESSERE ENTRATA FINALMENTE IN MENOPAUSA, O COMUNQUE E’ QUELLO CHE TI HANNO DETTO PERCHE’ HAI MESSO SU PESO COSI’, SENZA UNA VALIDA RAGIONE GASTRONOMICA, INVECE TI RITROVI A SOFFRIRE DI DOLORI ADDOMINALI E LOTTI CON L’ADESIVO DELL’ASSORBENTE CHE, ACCIDENTI A LUI, E’ PEGGIO DI QUELLO DA PACCHI QUANDO PERDI L’INIZIO DEL ROTOLO.

TORNANDO ALLO SPECCHIO, DA CUI OSSERVO I MENSILI CAMBIAMENTI DEL MIO CORPO, IN EFFETTI MI GUARDO BEN POCO PERCHE’ NON MI AMO COME TUTTI DICONO IN CORO CHE CI SI DOVREBBE AMARE SEMPRE, ECCO… FINISCE CHE MI INTRISTISCO. NON SONO IO. QUESTA DONNA NON MI APPARTIENE, NON LA RICONOSCO COME L’EVOLUZIONE NATURALE DI ME STESSA. EPPUREIO MI SONO SEMPRE PIACIUTA. NON HO MAI NASCOSTO L’ETA’, NON SONO VANITOSA, ANZI.. DIREI CHE SONO SEMPRE STATA SQUALLIDAMENTE ANONIMA. ORA E’ PEGGIO. ORA VIVO COSI’ MALE CHE IL MIO CORPO SI ADEGUA AL MIO UMORE. A FORZA DI NON ESISTERE PIU’ NON HO NEPPURE LE CLASSICHE RUGHE DI ESPRESSIONE.

ALLORA CHI SONO? COSA DIVENTERO’? MA DIVENTERO’ ANCORA QUALCOSA OPPURE RESTERO’ INCOLLATA COME L’ADESIVO DEGLI ASSORBENTI? CERTO VIVERE CON LUI MI HA RESA UN PO’ STRANA. COME IMPAURITA DI TIRARMI FUORI.  EPPURE LA MIA NON CONFERMATA BIPOLARITA’ MI RENDE ALLEGRA ALLE VOLTE, CANTO PER LA STRADA, A VOCE SOMMESSA E RIPETENDO QUASI SEMPRE LO STESSO VERSO DI QUALCHE CANZONE CHE RICORDO VAGAMENTE. NEI MOMENTI DEL RICORDO CANTO CANZONI PARTIGIANE, CANTO JANNACCI, CANTO CANZONI DIALETTALI. A CASA NON MI E’ PERMESSO. GLI DA’ FASTIDIO SE CANTO. GLI DA’ ANCHE FASTIDIO SE ACOLTO MUSIC, ANCHE SE USO LE CUFFIE. HO SPOSATO UN UOMO CHIUSO AL MONDO ESTERNO, NON LO SAPEVO, GIURO. DOPO HO AVUTO DIFFICOLTA’ DAVVERO SERIE E POI BON, ECCO CHE MI RITROVO LA MATTINA A PASSARE DAVANTI ALLO SPECCHIO, A SPOSTARE SENZA PENSARCI I CAPELLI DAGLI OCCHI E PROVARE QUASI ORRORE NEL NON RICONOSCERE QUELLA DONNA CHE SI RIFLETTE E NON SI PIACE PER NIENTE. UNA DONNA CHE SI E’ LASCIATA ANDARE AL CORSO DEGLI EVENTI, SONO ANCORA IN TEMPO A CAMBIARE? SI DICE CHE SI’, SI MORMORA CHE C’E’ SEMPRE TEMPO, CHE BASTA VOLERLO… GIA’… CHISSA’ SE ANCHE QUELLE MOGLI, FIDANZATE, EX DI QUALCUNOQUALSIASI HAN PENSATO DI SI’, CHE ORAMAI FOSSE ORA DI CAMBIARE E MENTRE CREDEVANO DI ESSERE QUASI LIBERE SI SONO RITROVATE LIBERE PER SEMPRE DA OGNI MALE.

SONO IN LISTA PER GLI ALCOLISTI ANONIMI.

NON MI SI CHIEDA ALTRO.

SONO IN LISTA ANCHE PER LE DIPENDENZA DA PSICOFARMACI.

E NON MI SI CHIEDA DI PIU’.

BEVO IL MIO BICCHIERE D’ACQUA A DIGIUNO OGNI MATTINA. MANGIO MOLTE VERDURE. E IL RESTO E’ NASCOSTO DENTRO QUELLO SPECCHIO.

… E TI ABBRACCERO’

SENTO CHE POTREBBE ESSERE BELLISSIMO. APPAGANTE. CONFORTANTE. COMPLESSO ANCHE, MA LIBERATORIO. SENTO CHE POTREBBE ESSERE RISOLUTIVO, ILLIMITATO, SPLENDIDO, INFINITO.

COSI’ DOVREBBE ESSERE.

COSI’ VORREI CHE FOSSE.

COSI’ LO CERCO, LO SFUGGO, LO VOGLIO, LO ALLONTANO, LO MERITO ANCHE… MA FORSE NO. SE LO MERITASSI SAREBBE ACCADUTO, NO? SAREBBE SUCCESSO DI SUO, SENZA CERCARLO, SENZA AGOGNARLO COME QUANDO ASPETTI DA ORE QUALCOSA E SFIDI L’ANSIA NASCONDENDO L’OROLOGIO DENTRO AL POLSINO. LA SCANSIONE DEI MINUTI NON HA SENSO QUANDO ASPETTI. I MINUTI DIVENTANO ORE.GIORNI. SETTIMANE . POI SPOSTI LA MANICA E SCOPRI CHE IL TEMPO E’ FERMO. IMMOBILE. STATICO. SONO PASSATI QUANTO…? TRE MINUTI? EPPURE IL TUO OROLOGIO INTERNO LI HA CONTATI MILLE E MILLE VOLTE, FINO A FARLI DIVENTARE ANNI. IL TEMPO CHE NON PASSA PASSANDO. MA PASSA RESTANDO FERMI. NON TI MUOVI, QUASI NON RESPIRI, SPERI CHE TUTTO RMANGA COSI’, MA COSI’ NON RIMANE NULLA. TUTTO SEMBRA MUOVERSI ATTORNO A TE, FRENETICAMENTE, LENTAMENTE, A PASSO DI DANZA, DI CORSA, DI BUON MATTINO,  DI NOTTE MENTRE DORMI E NON T’ACCORGI CHE STAI BAGNANDO IL CUSCINO. CHE COSA SOGNO LA NOTTE SE DAI MIEI OCCHI SCENDONO LACRIME COME SE FOSSE BAVA DALLA BOCCA? AH. CHE SCHIFO.LA BAVA DI SALIVA CHE LASCIA UN ALONE SCURO. NO. HO LE GOTE UMIDE. HOPIANTO. NON VA BENE. DEVO CAMBIARE LA FEDERA, DEVO ASCIUGARE IL CUSCINO. PIU’ SEMPLICE CHE RICORDARE IL SOGNO. SOGNO CHE NON RICORDO.IMMAGINI CHE NON SO.  COME FACCIO A RIMUOVERE TUTTO? NO.FORSE NON RIMUOVO, FORSE SEMPLICEMENTE ACCANTONO.PER DOPO.PER UN ALTRO MOMENTO.PER GIORNI MIGLIORI IN CUI POTRO’ RICORDARE SENZA DOVER POI CAMBIARE LA FEDERA. AH ! NON CI CREDO. IO NO.NON SONO QUELLA.IO SONO QUESTA. SONO QUESTA CHE VEDE L’USCITA DENTRO AL TUNNEL E NON FUORI. LA LUCE NON C’E’. LA VEDO, LA VEDO BENE,MA NON MI APPARTIENE E NON POSSO APPROPRIARMENE. NON E’ MIA. E’ DEGLI ALTRI, DI CHI ANCORA AMA RIDERE., SORRIDERE, ABBRACCIARSI, ACCAREZZARSI, AMARSI.IO NO. FIGURIAMOCI, IO NON POTREI PIU’.HO SMESSO E NON ME NE SONO ACCORTA NEPPURE. UNA COSA INDOLORE. L’ASSENZA DEL SISTEMA IMMUNITARIO MENTALE, NON FISICO. FISICAMENTE STO BENISSIMO. I MIEI ESAMI DEL SANGUE SONO PERFETTI. CIO’ CHE E’ SBALLATO, FUORI RANGE, E’ L’ESAME DI COSCIENZA. LA MIA E’ MALATA. HA CONTRATTO UN VIRUS. UN BATTERIO. UNA MALATTIA NON TRASMISSIBILE SE NON PERCHE’ LO SI VUOLE, MA IO L’HO DAVVERO VOLUTO? FORSE NO.FORSE E’ SOLO CHE ANDATA COSI’ E BASTA.

TI ABBARCCERO’ UN GIORNO. MI FARO’ STRINGERE DA TE COSI’ FORTE DA SENTIRE IL TUO CUORE BATTERE, IL TUO RESPIRO SCALDARMI L’ANIMA. FORSE E’ QUESTO QUEL SOGNO CHE POI NON RICORDO? NON SO. FORSE.

INTANTO I COPRO.MAGLIONI DI LANA, CALDI, MORBIDI, IN CUI MI SENTO PROTETTA QUANDO ME LI STRINGO ATTORNO, QUANDO LI INDOSSO SULLA PELLE NUDA.CHIUDO GLI OCCHI E IMMAGINO. RICORDO. INVENTO ANCHE.

TUTTO MI E’ PERMESSO DOVE SOLO LA MIA MENTE AGISCE.

LUI ORA DORME.

NON MI CONTROLLA.

IN FONDO NESSUNO MI CONTROLLA DAVVERO.

LA LIBERTA’ DI POTER SCEGLIERE SE RESTARE O ANDARE.

SONO DA SOLA SOLO SE LUI RIPOSA.

STO CHIUDENDO LE SARACINESCHE DI NUOVO.

CHE CAZZO.

ALLUNGO LE MANICHE CONSUNTE DEL MIO MAGLIONE ARANCIO. LE MANI FREDDE, FUORI PIOVE E IO ASPETTO DI LASCIARMI SCIVOLARE….

IL DISPIACERE SCIVOLA

UMBERTO TOZZI CANTAVA “… DIMENTICA, DIMENTICA, CHE IL DISPIACERE SCIVOLA.LA TUA PAURA E’ VIVERE….”.  LA MIA PAURA E’ VIVERE ? SI POTREBBE DIRE DI SI’, A GIUDICARE DA COME GESTISCO LE MIE GIORNATE. ANCHE IL FATTO CHE IO TENTI DI PASSARE DA VIE PREFERENZIALI PUO’ ESSERE CONSIDERATO UN SEGNO. ILMIO DITO INDICE NON SI E’ ANCORA RIPRESO DALL’ULTIMA VOLTA. CREDO DI AVER LESIONATO UN PICCOLO, INSIGNIFICANTE VASO, COSI’ HO LETTO ALMENO, DICONO CHE POTREBBE SUCCEDERE SE AFFONDI TROPPO, TI PUOI ANCHE LESIONARE SERIAMENTE I TENDINI, MA QUESTO LO SO E QUINDI HO AGITO CON COGNIZIONE DI CAUSA. NON PER ALTRO, MA SE OFFENDI I TENDINI DEL POLSO POI VA A QUEL PAESE LA MOBILITA’ DELLA MANO STESSA… E NON RIESCI A PORTARE A TERMINE QUELLO CHE STAVI FACENDO.

CI STO PRENDENDO LA MANO.STO DIVENTANDO BRAVINA. CONTINUANO A FERMARMI, OVVIO. C’ERA UN ASSEMBLAMENTO DI GENTE A CASA MIA CHESE AVESSI AVUTO DA BERE E I CAPPELLINI CON LE TROMBETTE CI POTEVANO FARE IL TRENINO, IO DENTRO. CHIUSA.HO RESISTITO IMPAVIDA PER QUASI UN’ORA.POI LUI HA DETTO LA PAROLA MAGICA. CAZZO.HO DOVUTO APRIRE. “CHIAMO I CARABINIERI” MI FA SEMPRE EFFETTO,MA SOLO PERCHE’ POI QUESTI, PER FARSI BELLI, TI METTONO SUL GIORNALE COME NOTA DI MERITO. IO MICA ERO LI’PER FAR PUBBLICITA’ A LORO. NO.IO ERO LI’ PER ME. PER ME E BASTA. COS’E’ STACOSA CHE SI CHIAMA IL 118, SI CHIAMANO LE FORZE DELL’ORDINE .. EH CHE CAZZO ! COSI’ MI HAN MEDICATA SUL POSTO E VIA AL PRONTO SOCCORSO.

QUESTA VOLTA AVEVO SOLO CHE PRESO TRE O QUATTRO BOTTICINI DI MINIAS,LA MIA SCORTA DA COLLEZIONE, QUELLA CHE TENGO PER I MOMENTI SPECIALI, DA BRINDISI INSOMMA. VA DA SE’ CHE HO LITIGATO CON IL MEDICO CHE MI METTEVA I PUNTI PERCHE’ DICEVA CHE AVEVO BEVUTO. EH NO! NO MIO CARO, FAMMI UN TEST, FAMMI GLI ESAMI DEL SANGUE SE VUOIMA NON DIRMI CHE HO BEVUTO PERCHE’ SO DI SPIRITO,  L’HAI FATTO APPOSTA .. L’HO MANDATO A QUEL PAESE A LUI E ALLA PSICHIATRA CHE MI HAN MANDATO GIU’. CHE CAZZO NE SANNO LORO? NIENTE.E NON SONO NEPPURE INTERESSATI.RIMANDATEMI A CASA E BON!

INVECE MI PARCHEGGIANO IN UNA STANZA. SEDUTA. AD ASPETTARE.IO ODIO ASPETTARE. COSI’ MI SONO ALZATA E SONO USCITA DAL PRONTO SOCCORSO.PURTROPPO IL MINIAS MI HA CONFUSO LE IDEE, INVECE DI USCIRE PROPRIO,IL CHE SAREBBE STATO EVASIONE A TUTTI GLI EFFETTI E LA COSA NON E’ BUONA, HO GIRONZOLATO PER L’OSPEDALE DESERTO, ERA TARDISSIMO E NON C’ERA ANIMA VIVA..L’IDEA, FORSE, ERA QUELLA DI RAGGIUNGERE IL TETTO E GODERMI LA VISTA,SNEBBIARMI LA MENTE, ANNEBBIARLA ANCORA DI PIU’ VISTO IL TEMPO UGGIOSO, MA VABBE’, INVECE DI RAGGIUNGERE IL TETTO SONO STATA INTERCETTATA DA DUE MEDICI, CHE MI HANNO CORTESEMENTE RIACCOMPAGNATA AL PRONTO SOCCORSO. CERTO NON E’ STATO BELLO CHE SI PERDESSERO UNA PAZIENTE COME ME … LA COSA LI HA IRRITATI ANCOR DI PIU’, ANCHE PERCHE’ HAN CHIAMATO I CARABINIERI.. TANTO VALE NO? PER FORTUNA NON ERO USCITA E QUINDI SON RIMASTI LI’ A FARMI COMPAGNIA, CHIACCHIERARE FINCHE’ NON MI HAN PORTATO DI NUOVO IN PSICHIATRI. E CHE PALLE. HO DORMITO TRE GIORNI DI FILA, DOPO DI CHE MI HANNO RIMANDATA A CASA. NON POSSONO TRATTENERMI. NON HO PATOLOGIE SUFFICIENTI. NULLA CHE LI COMPETE.

LUI ORA E’ PREOCCUPATO CHE IOPOSSA RIFARE L’INSANO GESTO. CHE E’ UNA COSA CHE E’ RIMASTA FRA DI NOI. IO MICA LO VADO A SPIATTELLARE IN GIRO. CIOE’, LO DICO ANCHE QUI, MA QUI NON FA TESTO. SONO ANONIMA.ANCHE SE POI SONO ANONIMA ANCHE NELLA VITATUTTO SOMMATO, NO? ALTRIMENTI SI SAPREBBE IN GIRO, QUI POI, CHE TUTTI SAN TUTTO …

A DISTANZA DI UN MESE E PIU’ I POLSI SON DOLENTI, SEGNO CHE STAVOLTA MI SONO IMPEGNATA MEGLIO. LAVORANDOCI SU POSSO MIGLIORARE ANCORA. CHE ME NE FOTTE SE L’INDICE E’ INSENSIBILE QUANDO HO L’ANIMA INSENSIBILE?

NON DIMENTICO, Umberto, NON POSSO, COSI’ IL MIO DISPIACERE NON SCIVOLA MA  RISTAGNA, IMPUTRIDICE QUI DENTRO.

LA MIA PAURA E’ VIVERE. VIVERE COSI’. IO NON POSSO.MICA LO FACCIO APPOSTA EHI !

IO PROPRIO RIFIUTO QUESTA TIPOLOGIA DI VITA, DOPO ANNI CHE HO INUTILMENTE CERCATO DI MODIFICARLA,CAMBIARLA, MIGLIORARLA, BON.. HO VISTO CHE NO, NON SI PUO’…

NON SI PUO’ SE NON SAI COME VIVERE.NON SI PUO’ SE GIRI COME UNA TROTTOLA A DESTRA E A SINISTRA E NESSUNO TI AIUTA. DA SOLI SI MUORE. HAI BISOGNO DI UN AIUTO.QUI GLI AIUTI MANCANO.LATITANO.  VENGONO CONVOGLIATI ALTROVE. ED IO, DA BRAVA E TIMIDA DONNA QUALE SONO, MI RITIRO.

TANTO LUI DORME.

POTRI ANDARE DI LA ORA E RIFARLO, IMPEGNARMI BENE, LUCIDA PERO’,PERCHE’ HO NOTATO CHE SE TI SBALLI CON QUALCOSA ALLA FINE SEI VULNERABILE,  TI CONVINCONO, TI ABBINDOLANO, TI RIEMPIONO DI PAROLE E TU CI CASCHI PERCHE’ NON HAI FRENI INIBITORI. MA SE SEI LUCIDA NON POSSONO FARLO. SAI QUELLO CHE STAI FACENDO E HAI PIACERE DI PORTARLO FINO IN FONDO. FINO ALLA FINE. UN LAVORETTO BEN FATTO DA LE SUE SODDISFAZIONI IO DICO.

DICO BENE?

 

 

AVVOLTI

LA NEBBIA E’ FITTA DA GIORNI.AVVOLTI NEL NULLA CAMMINIAMO INCERTI.LE LUCI SEMBRANO PUNTI D’ARRIVO, UNA STAFFETTA DA UNA META ALL’ALTRA,NEL MEZZO SOLO FUMO CHE SA D’ACQUA, SA DI TERRA, SA DI COLLINA E IRRITA LA GOLA.

AVVOLTI IN LUNGHE SCIRAPE, CHE CI COPRONO IL VISO, IL FIATO SCALDA LA LANA CHE PROFUMA DI BUCATO E SALIVA.

SI TORNA A CASA. AVVOLTI NELLA COPERTA. NEL LETTO AL CALDO, LA LUCE SOFFUSA DELLA LAMPADA SUL COMODINO CHE ILLUMINA POCO E RENDE OSCURI GLI ANGOLI DELLA CAMERA. UNA CAMERA DAI MURI STORTI, CON NICCHIE INSERVIBILI, COL SOFFITO BASSO E ENORMI FINESTRE CHE NON APRO MAI ALLA LUCE DEL GIORNO. LE IMPOSTE ESTERNE RIMANGONO SEMPRE CHIUSE. UNA STANZA D’ANGOLO, FREDDA, FRESCA, DIPENDE DALLA STAGIONE.

AVVOLTI DAL SONNO, DORMIAMO PROFONDAMENTE. PERCHE’ SVEGLIARSI? SI STA COSI’ BENE AVVOLTI SU NOI STESSI, RACCOLTI, CON I GATTI ADAGIATI DIETRO ALLE NOSTRE SCHIENE, IL LORO RESPIRO LEGGERO, ILLORO CALORE CONFORTANTE, ALLUNGO UNA MANO E ACCAREZZO IL PELO MORBIDO, IL GATTO SI GIRA, E MI LECCA LE DITA, PER POI RIADDORMENTARSI ACCIAMBELLATO.

AVVOLTI NEI NOSTRI PENSIERI, PASSIAMO LE GIORNATE VIVENDO UNA VITA AMBIGUA, NOI E BASTA.IO SONO L’INTERMEDIARIA CON IL RESTO DEL MONDO. IO HO PERSONE CON CUI PARLO MA CHE NON SONO NULLA. NON SONO AMICI. NON SONO CONOSCENTI. SOLO PERSONE. AVVOLTI NEL NOSTRO ESILIO IN QUESTA TERRA CHE MI E’ ESTRANEA CERCO RICORDI LONTANI, LA MEMORIA CHE SCAVA, SI FA SPAZIO SCAVANDO FINCHE’ NON TROVA QUELLO CHE CERCA, UNA PAROLA DIMENTICATA, UN SORRISO SCHEGGIATO, UNA MANO SENZA DUE FALANGI , UN PICCOLO CUORE TRAFITTO SULL’AVAMBRACCIO.MIA MADRE. MIO PADRE.  A SEGUIRE PARTE DELLA MIA INFANZIA. DELLA MIA ADOLESCENZA. LA NEBBIA NON C’E’ QUI. QUESTI RICORDI SONO LIMPIDI. IMMAGINI. SENZA SONORO CHE HO PERSO NEL TEMPO. IMMAGINI A COLORI. ED IO CHE CREDEVO DI DIVENTARE UNA BALLERINA.

LA NEBBIA. LA COPERTA. IL SONNO. TUTTO HA COPERTO QUELLA MANCATA   BALLERINA. SE TOLGO QUESTI STRATI RIMANGO ME STESSA. SENZA UN PERCHE’. VIVENDO .

 

 

UN ALTRO ANNO, UN ALTRO COMPLEANNO

ECCO, UN ALTRO ANNO E’ PASSATO. VOLANO VELOCI ANCHE SE,DI FATTO,ALCUNE COSE SONO ASSOLUTAMENTE IMMOBILI E FISSE DENTRO DI ME.

SONO IMMAGINI. FOTO. MOMENTI. ATTIMI. SONO CIO’ CHE MI E’ RIMASTO. CIO’ CHE HO DI TE. IL RESTO E’ PURA IMMAGINAZIONE.FANTASIE DI UNA MENTE SONORAMENTE SILENZIOSA. CIO’ CHE AVREBBE POTUTO ESSERE. CIO’ CHE INVECE E’ STATO.UN ALTRO DEI MIEI MANCATI “NO!” DI CUI HO UNA NUTRITISSIMA COLLEZIONE. LA MIA BACHECA PERSONALE DI “NO” NON DETTIMA SOLO SENTITI URLARE QUI, NEL PETTO,RIMBOMBAVANO FIN DENTRO ALLA TESTA. UN PERCORSO BREVE CHE SI RIPETEVA FINCHE’ IL FATTO NON ERA CHIUSO. CONCLUSO.FINITO.SOLO CHE PER MENON SONO MAI TERMINATI. HO IL “NO” CHE SI RISVEGLIA CON ME TUTTE LEMATTINE.BEVE IL MIO CAFFE’.SI LAVA. SI GUARDA, DI SFUGGITA, ALLO SPECCHIO, DISTOGLIE LO SGUARDO PER PUDORE, ALLE VOLTE MI GUARDO DIRITTA NEGLI OCCHI, CERCO UN SEGNO, CERCO QUALCOSA CHE MI DICA CHE SONO FOLLE, MATTA,PAZZA, ORAMAI PERDUTAMENTE OFFUSCATA  DAI MIEI “NO” CHE NON HO MAI DETTO.INVECE SONO SEMPRE QUI.A RICORDARE. A NON LASCIARTI ANDARE. A TENERTI STRETTO A ME, PERCHE’ COSI’, EGOISTICAMENTE, TUTTO CESSEREBBE. SARESTI QUI.QUI.E INVECE NON E’ COSI’

BUON COMPLEANNO .

E’ TUTTO QUELLO CHE POSSO LASCIARTI. UN SUSSURRO D’AMORE SINCERO. UN DOLORE GENERATO DA MOLTE COLPE E QUINDI ANCORA PIU’ PROFONDO.UN AMORE MANCATO MA VIVO.

NON TI SENTO. MA SO CHE CI SEI.

 

Il Buio Dentro La Siepe

SONO UN PO’ ALIENATA. SOLO UN PO’. NULLA  DI CUI NON SI POSSA FAR FINTA DI NIENTE.

LE NOVITA’ SONO NUMEROSE. INIZIAMO DALLA MIA POSIZIONE GIURIDICA. UDIENZA RIMANDATA A FEBBRAIO. QUINDI POSSO ANCORA SPERARE DI RIOTTENERE GLI ARRESTI DOMICILIARI SENZA TANTI SFORZI, BENE… L’ASSISTENTE SOCIALE, DOPO NUMEROSE E COSTANTI SOLLECITAZIONI, HA RITIRATO LA MIA DOMANDA PER OTTENERE IL BONUS SOCIALE  DI 480 EURO PRO-AFFITTO E SPERARE DI NON ESSERE SBATTUTA FUORI DA CASA – DEFINIRLA ” MIA” E’ FUORI LUOGO, PER ORA E’ UNA CASA SENZA NESSUNA PRETESA DI APPARTENERE A QUALCUNO – NON HO RISOLTO CON IL GAS, LA SPESA E’ DAVVERO ALTA, HO CONVINTO L’IMPIEGATO DELLO SPORTELLO “INSOLUTI” A FARMELO RIAVERE, MA DEVO PUR DARGLI QUALCHE ACCONTO – CHE DIAMINE, HA PURE RAGIONE DA VENDERE – MA LA COSA NON INTENERISCE NESSUNO QUINDI DOVREI PENSARCI DA ME… COME NON SO… DEI 150 EURO CHE RICEVO DALL’ASSISTENTE SOCIALE UNA TANTUM NON POSSO PERMETTERMI DI TOGLIERE NEPPURE UN CENTESIMO, QUINDI BOH… PER RESTARE SENZA GAS DOVREI VIVERE ALLE MALDIVE, NON IN PIEMONTE — MA CHI ME L’HA FATTO FARE DI VENIR QUA ?  — .. POI… AH SI’, LA CARITAS, MI STO SBATTENDO COME NON MAI PER FARMI ASSUMERE COME VOLONTARIA CARITAS, IL MIO PIANO E’ QUELLO DI ENTRARE FRA LE LORO GRAZIE PER POI CONVICERLI A DARMI UNA MANO IN TERMINI ECONOMICI E NON SOLO VERBALI… POI… LA MIA PET THERAPY PER ORA E’ IN STAND-BY, L A GATTINA CHE AVEVO PUNTATO NON E’ PIU’ DISPONIBILE, DEVO ASPETTARE, IL CHE E’ UN BENE DA UN LATO COSI’ RITARDO L’INEVITABILE BUFERA EMOTIVA CHE MI TRAVOLGERA’ DOPO CHE IL GATTO VARCHERA’ LA PORTA DI CASA, NON CHE LUI SIA CONTRARIO, MA AVERE UN ANIMALE DOMESTICO IMPLICHEREBBE UNA SPECIE DI STABILITA’ FAMIGLIARE CHE LUI NON VUOLE, SENZA CONTARE CHE IL SUO ARGOMENTO PREFERITO, A PARTE LA MACCHINA E SE STESSO NON IN QUEST’ORDINE, E’ SU COME ANDARSENE DA QUI… SOGNARE E’ LECITO, UN GATTO INVECE VORREBBE DIRE CHE DEVE METTERSI NELL’ODRINE DI IDEE CHE DA QUI DIFFICILMENTE SE NE ANDRA’ E LA COSA LO FA IMBUFALIRE. QUESTO NON MI IMPEDIRA’ DI PRENDERE COMUNQUE IL GATTO. NE HO FISICAMENTE BISOGNO. LUI PURE, ANCHE SE ANCORA NON LO SA.  POI.. LA SUA RADIOTERAPIA E’ LONTANA, NON NE VUOL SAPERE PER ORA, LA COLPA E’ DELLA MACCHINA CHE NON ABBIAMO PIU’, VUOLE UN REGALO PER INIZIARE A CURARSI SERIAMENTE. ANCH’IO VOGLIO UN REGALO PER INIZIARE A SENTIRMI MENO VUOTA.. STO CERCANDO DI ACCONTENTARLO. COME? HO VISTO UNA MACCHINA POTABILE. MI MANCANO SOLO 500 EURO E L’ASSICURAZIONE. L’HO  GIA’ FERMATA. UN ACCONTO. IL SALDO NON SI SA… MA INTANTO E’ LI’. POTENZIALMENTE NOSTRA.

ECCO IL BUIO DENTRO LA SIEPE, PERCHE’ OLTRE QUESTA SIEPE C’E’ LA VITA, L’ALTRUI MODO DI ESISTERE CHE NON MI APPARTIENE DA TEMPO. SAPPIAMO GIA’ CHE IO VIVO IN MODO ANOMALO. STRANO. SCOSTANTE. COME SE ASPETTASSI L’OCCASIONE GIUSTA PER INIZIARE, COME SE CI FOSSERO CHANCES CHE ANCORA NON HO AVUTO, COME SE FOSSI IN LETARGO,  NON POSSO PENSARE CHE QUESTA SIA DAVVERO VITA, NON SOLO LA MIA MA QUELLA DI CHIUNQUE, COSI’ NON E’ NORMALE …

 

RESTA IL TETTO DA RIPARARE. HAN DETTO CHE LO FARANNO. INTANTO QUI INIZIA LA STAGIONE DELLE PIOGGE. HO GIA’ PREPARATO I SECCHI…